La fotografia, i media e il '68

Fotografia realizzata da Pio Tarantini nell'Abbazia di valserena (Parma) durante la mostra 1968. Un Anno
Giugno 2019

Si è inaugurata lo scorso autunno e potrà essere visibile per molti mesi, fino al 4 agosto 2019, presso l’Abbazia di Valserena, sede del CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) di Parma, una mostra multimediale importante, 1968. Un anno, che, a distanza di cinquanta anni da quella data, tenta una ricognizione importante su quell’anno così importante da un punto di vista dei cambiamenti sociali, politici e artistici in Italia e in buona parte del mondo occidentale.

 Il ’68 e l’Italia, allora e dopo.

Risulta sempre difficile per chi, come il sottoscritto, è in un certo senso partigiano di quegli eventi, avendoli vissuti in prima persona con tutto l’impeto della gioventù, analizzare ed esprimere giudizi su quell’anno. Aiutato dalla distanza temporale, mezzo secolo! e da una supposta, ma certamente non appurata, capacità di distacco analitico dovuto anche alla mia tenera età, tento qualche considerazione.

Disquisire sul ’68 può apparire ormai un vuoto esercizio retorico: troppo si è detto e scritto nel nostro Paese, con una discussione raramente serena, quasi sempre caratterizzata dalla spaccatura ideologica tra l’orientamento progressista e quello conservatore se non, a volte, reazionario: il ’68 è visto e giudicato o come il momento di passaggio e di liberazione verso una società italiana finalmente al passo con i tempi, con grandi cambiamenti sociali e politici, oppure come l’origine di molti, se non tutti i mali, verificatisi nei decenni successivi nella società attuale.

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Fotografia realizzata da Pio Tarantini nell'Abbazia di valserena (Parma) durante la mostra 1968. Un Anno
Fotografia realizzata da Pio Tarantini nell'Abbazia di valserena (Parma) durante la mostra 1968. Un Anno
Fotografia realizzata da Pio Tarantini nell'Abbazia di valserena (Parma) durante la mostra 1968. Un Anno
Fotografia realizzata da Pio Tarantini nell'Abbazia di valserena (Parma) durante la mostra 1968. Un Anno